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Spigole a big bait

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Uno degli obiettivi che ho sempre coltivato con determinazione è stato quello di riuscire a catturare una spigola nelle mie acque utilizzando big bait e attrezzatura da casting. Un tipo di pesca che mi affascina profondamente, ispirato dalle tecniche giapponesi impiegate nella ricerca del suzuki. Quelle sessioni di pesca dove si impiegano esche voluminose, movimenti studiati al millimetro e una lettura dell'acqua quasi "meditativa", mi hanno sempre affascinato. È una disciplina che richiede pazienza, dedizione e soprattutto costanza.

Ho dedicato a questa tecnica diverse uscite in barca, cercando le condizioni ideali: il giusto meteo, il periodo più favorevole, le maree corrette. Ho fatto innumerevoli lanci, spesso alternando tipologie di esche, velocità di recupero e approcci diversi. Tuttavia, i risultati sono sempre stati al di sotto delle aspettative. Qualche inseguimento curioso, qualche movimento sospetto sotto la superficie, ma mai un attacco concreto. Tra tutti i tentativi, uno mi è rimasto particolarmente impresso: una spigola veramente oversize che, con lentezza quasi teatrale, seguì la mia Slide Swimmer 175 della Deps fino sotto la barca. Rimase lì per qualche secondo, osservando, per poi allontanarsi con calma, lasciandomi tra le mani solo l'adrenalina e il silenzio. 

Ma come spesso accade nella pesca, le soddisfazioni più grandi arrivano quando meno te lo aspetti. Durante un'uscita serale in foce, in cerca di qualche serra, ho deciso di arrivare sullo spot con un paio d'ore di anticipo. Non avevo in mente nulla di preciso, solo il desiderio di lanciare qualche big bait, senza troppe aspettative. Era uno di quei momenti in cui si pesca più per sé stessi che per il risultato.

Ho iniziato la sessione provando alcune swimbait, tra cui la Balam 245, un'esca dal nuoto estremamente naturale che, nonostante le sue dimensioni generose, si presta bene anche a recuperi lenti e controllati. È una swim che mi ha sempre incuriosito e che voglio testare meglio, anche su predatori più massicci o diffidenti. Ma anche in questo caso, nessuna reazione: acqua piatta, silenzio totale.

A quel punto ho deciso di cambiare approccio, passando alle esche top water. Sapevo che in certi casi il rumore e il movimento aggressivo in superficie potevano fare la differenza, soprattutto con pesci apatici o poco attivi. La mia scelta è ricaduta sull'Amazon SW di Evergreen: un'esca rumorosa, con un ratling deciso e un nuoto ampio e netto, capace di spostare parecchia acqua. Avevo fiducia in lei, perché a volte serve proprio un'esca "sfacciata" per rompere l'apatia.

Dopo pochi lanci, l'acqua è esplosa sotto di me. Un attacco secco, potente. L'adrenalina è schizzata alle stelle. All'inizio ho pensato a un serra di dimensioni fuori dal comune, per via della violenza con cui aveva aggredito l'esca. Ma appena ho visto la sagoma e ho percepito il tipo di combattimento, ho capito subito: era una spigola. Una spigola vera. Grossa, potente, elegante nei movimenti ma instancabile. Dopo un combattimento intenso, ricco di cambi di direzione e salti d'acqua, sono riuscito a portarla a guadino.

L'emozione è stata fortissima. Dopo tante uscite a vuoto, dopo tentativi frustranti e momenti in cui avevo quasi pensato che non sarebbe mai successo, finalmente ce l'avevo fatta. Avevo catturato una spigola con una big bait, proprio come avevo sempre sognato.

Sono momenti che non si dimenticano. Emozioni che vanno oltre la cattura in sé. È una sensazione che racchiude soddisfazione, passione, dedizione e anche un pizzico di magia. Una ricompensa che arriva nel momento giusto, quando smetti di cercarla con ossessione e ti lasci semplicemente trasportare dalla tua passione. 

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